ELENCO ASSOCIATI NAFOP
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Chi siamo
L’associazione italiana dei Professionisti e delle Società di Consulenza Finanziaria Indipendente, oggi detta anche Consulenza Finanziaria Autonoma (fee only = remunerati solo a parcella dal cliente).

I servizi alla clientela
Qui di seguito sono riportati i principali servizi erogati alla clientela.

Vademecum per l’investitore
Come riconoscere il consulente indipendente fee-only, altrimenti detto Consulente Finanziario Autonomo.
SCOPRIIn Evidenza
E' in arrivo il consueto appuntamento con l'ITForum di Rimini, che quest'anno si svolgerà per la prima volta a giugno, giovedì 14 e venerdì 15.
L'evento si svolgerà presso il Palacongressi di Rimini (Via della Fiera, 23).
NAFOP parteciperà anche all'edizione 2018 dell’ITForum di Rimini, evento che coinvolgerà migliaia di professionisti della finanza e tanti risparmiatori attenti.
Partecipa anche tu e vieni a trovarci al nostro stand espositivo, iscriviti subito!
#Nafop #consulenzaindipendente #FeeOnly

Bilancio sicuramente positivo per la partecipazione di NAFOP al Salone del Risparmio di Milano 2018.
Tanti addetti ai lavori ma anche tanti risparmiatori interessati alla consulenza indipendente hanno visitato il nostro stand per avere tutte le informazioni sulla consulenza indipendente e tantissimi hanno partecipato alla nostra conferenza, piena di spunti interessanti grazie al nutrito parterre di relatori.
Paolo Sironi (IBM) ha introdotto egregiamente il dibattito, con uno speech focalizzato sui cambiamenti in atto nel settore “finance” innescati dalle nuove normative e dall'evoluzione tecnologica.
Nella successiva tavola rotonda, alcuni membri del Consiglio Direttivo NAFOP hanno affrontato i temi caldi del momento con una particolare attenzione agli aspetti operativi e metodologici della professione di consulente finanziario indipendente, rispondendo poi con chiarezza anche a tutte le domande del pubblico presente.
#ConsulenzaIndipendente #FeeOnly #Nafop #Mifid2

Mancano davvero pochissimi giorni, meno di una settimana, al Salone del Risparmio che si svolgerà a Milano dal 10 al 12 aprile presso MiCo – Milano Congressi, il centro congressi più grande d’Europa.
Il 2018 si è aperto con l’entrata in vigore della direttiva MiFID 2 e l’evoluzione della professione del consulente sarà uno dei temi centrali.
Tra le tante conferenze da seguire, ricordiamo quella organizzata da NAFOP per giovedì 12 aprile (ore 11.00 sala White 1), dal titolo: "Consulenza indipendente, tecnologia e Albo: nuovi scenari per i professionisti della consulenza finanziaria".
Introdurrà il dibattito uno speech di Paolo Sironi (IBM) focalizzato sui cambiamenti in atto nel settore "finance" innescati dalle nuove normative e dall'evoluzione tecnologica.
Nella successiva tavola rotonda, alcuni membri del Consiglio Direttivo NAFOP affronteranno i temi caldi del momento con una particolare attenzione agli aspetti operativi e metodologici della professione di consulente finanziario indipendente.
Infine, un focus particolare sarà dedicato alle esigenze di famiglie ed investitori che possono trovare nella consulenza indipendente la soluzione ottimale per la gestione del proprio patrimonio complessivo.

Si apre il sipario sul Salone del Risparmio.
“La sfida di una nuova globalizzazione” è il titolo della nuova edizione che dal 10 al 12 aprile 2018 animerà gli spazi del MiCo di Milano.
NAFOP – come sempre - sarà presente all'iniziativa con un proprio desk e giovedì 12 aprile, alle ore 11:00, nella sala White 1, avrà luogo la nostra conferenza dal titolo:
“Consulenza indipendente, tecnologia e Albo: nuovi scenari per i professionisti della consulenza finanziaria”.
Normativa, tecnologia e nuovi bisogni dei clienti sono gli elementi chiave che stanno spingendo la crescita della domanda di consulenza indipendente. Le sfide per i professionisti si moltiplicano.
Solo chi avrà la sensibilità di cogliere le opportunità del mercato sarà in grado di reinventare il proprio ruolo e di conservare l’unico vero asset che conta: la fiducia del cliente.
Tra i relatori, Paolo Sironi (FinTech Though Leader and Author, IBM Watson Financial Services, IBM Industry Academy member).
L’ingresso è gratuito, chi fosse interessato a parteciparvi deve iscriversi sul sito del Salone del Risparmio e registrarsi alla conferenza.

Anche quest’anno NAFOP sarà presente al Salone del Risparmio che si svolgerà il 10-11-12 aprile 2018, presso presso MiCo – Milano Congressi, in Via Gattamelata.
L’evento è totalmente gratuito, ma è richiesta la registrazione on-line.
Ricordiamo che giovedì 12 aprile, alle ore 11:00 (sala White 1) avrà luogo la nostra conferenza dal titolo:
“Consulenza indipendente, tecnologia e Albo: nuovi scenari per i professionisti della consulenza finanziaria”
nella quale avremo il piacere di ospitare tra i relatori Paolo Sironi (FinTech Though Leader and Author, IBM Watson Financial Services, IBM Industry Academy member).

Per chiarire un po’ di dubbi, soffermandoci in particolare sul mondo dei fee only, grazie al supporto di Cesare Armellini, presidente di Nafop, Associazione dei professionisti e delle società di consulenza finanziaria indipendente. A lui abbiamo posto delle domande ad hoc sui temi caldi del momento.
A che punto è la questione dell’Albo unico dei Consulenti Finanziari?
I tempi dell’operatività del nuovo albo sono scanditi dalla Legge. Al massimo entro dicembre 2018 partiranno le tre sezioni composte dai consulenti fuori sede (gli ex PF), dai consulenti autonomi (i fee only) e dalle società di consulenza finanziaria indipendente formate da questi ultimi. A partire da aprile 2018 potranno presentare la richiesta di iscrizione all’OCF tutte le società e i professionisti “storici”, i pionieri del settore che hanno fatto dell’indipendenza la propria scelta di vita.
I requisiti per l’accesso all’Albo ci sono?
I requisiti esistono dal 2008 e sono stati decisi dal Ministero dell’Economia con il decreto 206. Il Mef sicuramente li può migliorare e avrà tutto il tempo necessario per farlo una volta che l’albo sarà operativo. I giovani appassionati di finanza potranno iscriversi superando la prova valutativa, mentre i consulenti delle reti e delle banche che opteranno per l’indipendenza dovranno semplicemente chiedere all’OCF il trasferimento da una sezione all‘altra dell’albo stesso.
Che ruolo avranno le Associazioni di settore all’interno dell’Ocf?
Non abbiamo capito come mai per le associazioni delle persone fisiche sia stato stabilito il criterio dell’esclusività degli associati, mentre per quelle che rappresentano le persone giuridiche semplicemente quello della prevalenza. In sostanza, non si può addurre la motivazione del parallelismo tra Reti/Promotori e SCF/Consulenti indipendenti, in quanto stiamo parlando di realtà diverse: i consulenti indipendenti sono i proprietari delle Scf con le quali hanno degli interessi perfettamente coincidenti; i Pf non sono i proprietari delle proprie mandanti, ma agenti/collaboratori. Non hanno interessi che coincidono e lo si sta osservando proprio in questi mesi con le polemiche sulla diminuzione delle provvigioni.
Come avete pensato di interagire con Ocf in vista dell’iscrizione dei soggetti fee only?
Abbiamo fiducia nell’Organismo e nella sua dirigenza, sappiamo come stiano lavorando sodo per accogliere, a partire da aprile, le richieste d’iscrizione dei primi consulenti indipendenti e società fee only. Ci siamo messi a disposizione anche per supportare il team Ocf sulla vigilanza preventiva e sui flussi informativi tra iscritti e Albo, che ne semplificheranno l’attività.
Concludiamo con un altro dei temi caldi, quello della questione Iva…
Sull'IVA decide il fisco. Riteniamo solo che le regole debbano valere per tutti. Se l’agenzia delle entrate dieci anni dopo cambia idea rispetto alla risoluzione del 2008, allora tutta la consulenza deve essere imponibile IVA, anche quella delle banche e degli intermediari e non solo la consulenza indipendente.

Rassegna Stampa
Il portavoce dell’associazione Luca Mainò indirizza un messaggio ai piccoli portafoglisti delle grandi reti invitandoli al grande salto, nel mondo dei fee only. Ecco potenziali costi e ricavi dell’attività.
Il grande dibattito in atto sul futuro incerto dei piccoli portafoglisti delle grandi reti (quelli da 5 milioni di euro in particolare, ma a tendere anche i cf da 10 milioni di euro di ptf potrebbero essere vittima delle strategie di “ottimizzazione” dei big player), scatenato dalla vicenda interna a Sanpaolo Invest (leggi qui) e riportata da Bluerating.com, pone domande sul futuro di questi professionisti.
C’è chi come Luca Mainò (nella foto), fondatore di Consultique e portavoce di Nafop, l’associazione di categoria dei fee only (i consulenti autonomi del nuovo Albo unico dei consulenti) propone ai piccoli portafoglisti delle reti una via d’uscita onorevole, una scelta di vita che può presentare diversi vantaggi, innanzitutto economici, abbracciando l’attività di consulenti indipendenti. Quanto guadagna un fee only? Come raggiunge il break-even della nuova attività? Quanto si riesce a fatturare con uno studio professionale o una SCF? “Un singolo professionista che presta il servizio di consulenza indipendente deve creare un proprio business plan e pianificare le azioni da mettere in atto per l’avvio e lo sviluppo dell’attività”, esordisce Mainò che propone questo schema esemplificativo su investimento iniziale, costi e ricavi dell’attività di consulente fee only:
Investimento iniziale
6/7.000 euro (una tantum) per smartphone, tablet, portatile, scanner, stampante, arredamento ufficio.
Costi
circa 15.000 euro all'anno per: affitto ufficio, bollette, adsl, wifi, software, info-provider, analisi e ricerca di uffici studi indipendenti, compliance normativa, supporto legale
Ricavi
Sui profili di rischio medio-bassi, che caratterizzano la maggior parte dei clienti:
- cliente con 500.000 euro di patrimonio finanziario versa una parcella di circa 4.000 euro (0,8%)
- per 1 milione, la parcella è di 7.000 euro (0,7%).
“Pertanto, un professionista fee-only con un Aua (Asset under advisory. N.d.r.) di 10 milioni di euro, può fatturare 70-80.000 euro e se il portafoglio del consulente fosse caratterizzato da clienti con profili di rischio più elevati, si potrebbe arrivare a un fatturato complessivo di 100mila euro”, continua il portavoce Nafop, che aggiunge: “Nel calcolo degli onorari, uno dei parametri chiave è il tempo dedicato al cliente che, secondo la nostra esperienza ultradecennale nella consulenza indipendente, cresce con l’incremento delle raccomandazioni inviate, la cui numerosità è più significativa per i profili dal rischio più elevato. Se il professionista avesse un portafoglio di 5 milioni di euro, in proporzione potrebbe generare un fatturato di 40-50mila euro, a cui si potrebbero aggiungere altri servizi specifici come la consulenza a piccole aziende, le docenze in corsi di formazione, le perizie tecniche”.
Mainò inoltre ricorda che “La legge prevede che al massimo entro dicembre 2018 parta il nuovo Albo: i consulenti abilitati all’offerta fuori sede con almeno due anni di esperienza potranno optare per la libera professione sganciarsi dalle mandanti e diventare consulenti autonomi e costituire la propria società insieme ad altri colleghi chiedendo semplicemente l’autorizzazione all’OCF e facendosi trasferire in una delle due nuove sezioni. “gli ex pf che hanno sempre desiderato fare i consulenti”, conclude il portavoce dell’associazione dei fee only, “ora possono realmente coronare il proprio sogno. Ricordo che NAFOP ha creato un servizio di supporto legale e tecnico per assistere gli associati nell’iscrizione alle nuove sezioni dell’Albo, per esempio con la definizione di modelli per la struttura organizzativa, di controllo, di procedure e policy interne”.

“Coloro che desiderano iscriversi all'Albo per la prima volta - in particolare i consulenti finanziari autonomi e le scf - potranno presentare la domanda da aprile, così da darci il tempo necessario per valutare il rispetto dei requisiti di esercizio dell’attività prima del 2007 e la presenza di un’organizzazione efficiente” spiegava pochi giorni fa a Citwyire la presidentessa di Ocf, Carla Rabitti Bedogni.
Per approfondire come si stiano preparando al passaggio gli advisor indipendenti (che non “toccano” il denaro e non hanno accesso al patrimonio dei clienti depositato presso intermediari, ndr) abbiamo raccolto l'opinione di Giuseppe Romano, direttore dell’Ufficio Studi e Ricerche di Consultique e membro del Direttivo Nafop, che ha partecipato al tavolo di lavoro tecnico organizzato da Ocf.
Per la prestazione del servizio di consulenza, cosa ha richiesto l’Autorità di vigilanza a consulenti autonomi e SCF?
La revisione di tutta la contrattualistica ha recentemente impegnato i nostri legali. Per la profilatura del cliente, con un team di colleghi esperti della Nafop, abbiamo creato un nuovo questionario MiFID2 compliant, diverso dal precedente che prevede il passaggio al modello multi-variato. Lo strumento calcola il profilo di rischio e verifica l’adeguatezza della raccomandazione sul portafoglio aggregato del cliente.
Una particolare attenzione alla profilatura è doverosa; non si può delegarne l’acquisizione: il regolamento Consob ha stabilito infatti che anche l’utilizzo di valutazioni automatiche di adeguatezza (come ad esempio quelle dei robo advisor) non esclude la responsabilità in capo ai consulenti che le utilizzano.
E per l’archiviazione dei documenti e delle raccomandazioni?
Da quindici anni disponiamo di un data management con documentazione a data certa, inviolabile ed immodificabile, dove vengono archiviati tutti i documenti contrattuali.
Le raccomandazioni vengono automaticamente archiviate in un registro con ordine progressivo, per potervi accedere agevolmente.
Quali informazioni vengono utilizzate per la reportistica ai clienti?
Abbiamo sviluppato strumenti di analisi e monitoraggio dei portafogli con calcolo delle performance money weighted e time weighted, visualizzazione grafica dell’andamento della performance, possibilità di confronto con indici o benchmark, analisi di rischio, volatilità e duration, analisi ed indicazione dei costi ex ante ed ex post.
Cosa chiedono gli investitori che si rivolgono a voi indipendenti?
Cercano protezione ed efficienza operativa, si presentano spesso con portafogli articolati e con strumenti poco liquidi, non quotati o “personalizzati”.
Il consulente autonomo deve disporre di informazioni sul più ampio numero di strumenti finanziari (aggiornato almeno end-of-day) per il monitoraggio del rischio e dei rendimenti.
Abbiamo creato un database di: ETP con il nostro rating, 20.000 fondi comuni d’investimento, migliaia di certificates quotati in Italia e nei principali Paesi europei, azioni quotate nei mercati mondiali, oltre 60.000 obbligazioni anche OTC oltre ad un enorme database di unit linked, index linked, fondi hedge, fondi immobiliari per molti dei quali è possibile trovare analisi dell’archivio di Ifanet. Tutte informazioni che il nostro ufficio studi utilizza anche per le perizie tecniche che produciamo.

A gennaio entrerà finalmente in vigore la Mifid di secondo livello. Una direttiva che spalanca le porte ai consulenti finanziari autonomi e alle società di consulenza. La nuova normativa ridisegnerà dunque le strategie dei vari attori dell’industria. L’offerta di consulenza si polarizzerà: da un lato gruppi bancari e reti continueranno a operare in modo tradizionale, con provvigioni e parcelle per contratti di consulenza non indipendente, dall’altro studi professionali e società fee only svilupperanno la consulenza indipendente fee only, senza commissioni o incentivi. “La complessità introdotta da Mifid II per gli intermediari porterà le reti distributive e le banche a focalizzarsi sul collocamento di un numero minore di case prodotto e asset manager, con una scelta potenzialmente più limitata per gli investitori – commenta Luca Mainò, co-fondatore di Consultique e membro del Consiglio Direttivo Nafop – Verrà lasciato campo libero a consulenti e società fee only per la prestazione della consulenza indipendente remunerata a parcella”.
La fotografia del FeeOnly
Ma dove sono concentrati oggi i consulenti autonomi e le società di consulenza già operativi sul mercato? Più della metà dei professionisti e delle società di consulenza indipendente si trova in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. “Ma se aggiungiamo anche Piemonte, Toscana e Lazio arriviamo a circa il 90%”, puntualizza Mainò. E ora che l’Albo sta per vedere la luce, stando all’ultimo censimento Ocf del 2016 ci sono già 1.500 soggetti pronti a partire con la loro attività (uno studio Consob del 2011 indicava in circa 5.000 i professionisti attivi dopo cinque anni dalla partenza dell’Albo). Per quanto riguarda i patrimoni sotto consulenza, invece, “stimiamo una media intorno ai 25 milioni per gli studi professionali e del doppio per le società – aggiunge ancora il co-fondatore di Consultique – Le parcelle sono a flat fee, che dipende da vari parametri tra cui il tempo da dedicare, la complessità degli interventi, il profilo del cliente e la dimensione del patrimonio”.
L’evoluzione
La domanda di una consulenza indipendente, pagata a parcella, si è evoluta nel tempo, da esigenze legate alla gestione degli asset finanziari fino alla richiesta di pianificazione sull’intero patrimonio della famiglia. Questa attività è costituita da servizi che spaziano dall’analisi e ricerca in materia di investimenti alle raccomandazioni generali sugli strumenti finanziari, dall’asset allocation fino al financial planning. E contestualmente all’evoluzione della consulenza autonoma, anche il cliente è diventato più sensibile al FeeOnly “e oggi è disposto a pagare volentieri quando capisce esattamente il servizio”, fa notare Mainò.
Aspettando l’Albo
Dopo l’arrivo della Mifid II (gennaio 2018), all'appello mancherebbe soltanto l'Albo, che dovrà nascere necessariamente entro la fine del 2018. Una deadline che è già stata fissata dal Parlamento. Gli operatori tradizionali avranno la possibilità di capitalizzare esperienza, relazioni e competenze professionali per diventare professionisti intellettuali indipendenti e slegati dal sistema distributivo. E alcuni potranno iscriversi d’ufficio all’Albo. L’iscrizione d’ufficio è prevista dal decreto Mef 206/2008 per tutti i consulenti indipendenti “storici”, per i promotori e per i bancari con almeno due anni di esperienza negli ultimi tre al momento della richiesta di iscrizione.

Nel 2018 vedrà finalmente la luce l’Albo, che consentirà anche ai consulenti autonomi ed alle società di consulenza finanziaria (SCF) di avere la propria professione regolamentata.
Chi non ha mandati con banche o altri intermediari, presta il servizio di consulenza in base ad un contratto sottoscritto con il Cliente ed è remunerato esclusivamente a parcella, avrà un riconoscimento sempre maggiore. I risparmiatori saranno sempre più consapevoli della natura delle diverse figure che prestano consulenza.
Il ruolo del consulente finanziario indipendente è di affiancare, consigliare e supportare il cliente nelle decisioni di carattere finanziario, lasciando tuttavia al cliente la libertà della scelta finale e l’esecuzione delle operazioni.
I consulenti finanziari indipendenti associati NAFOP si candidano a diventare una bussola per il risparmiatore desideroso di trovare un orientamento fra le molte alternative di investimento.

Nell'inserto del Il Sole 24 Ore del 14 dicembre 2017, dal titolo: La scelta del Consulente, siamo orgogliosi che la nostra associazione NAFOP venga indicata come prima associazione di categoria per i professionisti e le società di consulenza Fee-Only.
Utilissimo inserto per la scelta del consulente finanziario. La nostra associazione NAFOP, protagonista da quasi quindici anni e punto di riferimento di professionisti e società indipendenti #FeeOnly, viene indicata a pagina 14 come principale associazione di categoria sul cui sito web è possibile individuare i soggetti cui fare riferimento per le proprie scelte d'investimento.
Il consulente, lo studio professionale e la società di consulenza finanziaria Fee-Only sono professionisti o società che vengono remunerati a parcella (Fee-Only) solo dal proprio cliente e non possono, per legge ed eticamente, ricevere alcun compenso da nessun intermediario quali ad esempio Banche, SGR, SIM o Compagnie assicurative.
Non svolgono alcuna attività di vendita, non hanno alcun rapporto con chi vende prodotti finanziari ma prestano esclusivamente consulenza e assistenza ai loro clienti per la corretta pianificazione del loro patrimonio.
Non toccano mai i soldi della clientela che rimangono depositati nella banca di fiducia del cliente, le operazioni consigliate vengono eseguite dal cliente stesso supportato dal professionista indipendente.
Svolgono analisi approfondite sugli investimenti esistenti e predispongono le strategie di investimento più adeguate per il raggiungimento del corretto livello di rischio e della protezione adeguata del patrimonio.
In sintesi sono liberi dal conflitto di interesse economico.

L’ultima grande novità che ha riguardato i consulenti autonomi è l’aver ritrovato, nel decreto legislativo di attuazione della Mifid II arrivato alla fine dello scorso luglio, l’autorizzazione a operare fuori sede. “ Il consulente indipendente è un professionista intellettuale e come tale deve potersi muovere liberamente sul mercato come ogni altro professionista – commenta Luca Mainò, co-fondatore Consultique e membro del direttivo Nafop – Semplicemente, se un cliente mi chiede di poter andare a casa sua per la firma del contratto devo poterci andare senza che l’autorità di vigilanza possa per tale motivo applicarmi una sanzione. Questa cosa sarebbe assurda, incomprensibile a chiunque. Gli investitori sono abituati a venire nei nostri uffici, a telefonarci, a essere soggetti attivi nel rapporto professionale; ciò non toglie che la nostra libertà di movimento non debba essere limitala.
Quale sarà il reale calore aggiunto per i consulenti autonomi?
Con il 30 bis, uno studio professionale o una società di consulenza possono avvalersi di collaboratori che si muovono sul territorio. Le problematiche di natura ispettiva e di controllo della nostra attività vengono meno dal momento in cui per tutti esiste una base operativa, una sede, un domicilio eletto in cui vengono archiviati i documenti oggetto di eventuali controlli ispettivi.
Intanto, all’appello manca ancora l’Albo. Sarà tutto pronto per gennaio 2018, quando la Mifid II entrerà nel vivo?
Penso che l’Albo non sarà operativo fino alla primavera del 2018. Nel frattempo i soggetti interessati all’iscrizione possono prepararsi a beneficiare di tutti i vantaggi dei “first mover”. La rilevazione Ocf ha censito circa 1.500 futuri consulenti che si iscriveranno non appena l’Albo sarà pronto. Molti osservano, pronti a realizzare il sogno di diventare consulenti indipendenti e di creare una propria società.
Al di là degli strumenti quotati, non tutte le Srg hanno creato una classe di fondi dedicata ai fee only, depurata delle commissioni di retrocessione. Cosa accadrà secondo lei?
Con il nostro intervento, i clienti già oggi possono beneficiare di tagli di commissioni su gran parte delle tipologie di prodotti. Ogni giorno inoltre riscontriamo come molti intermediari siano attenti e concentrati nel capre quali sono e quando devono realmente costare i servizi e i prodotti per clienti dei consulenti indipendenti.
Quest’anno, il consueto appuntamento con il FeeOnly Summit si terrà, sempre a Verona, a novembre. Quali saranno i temi al centro della settima edizione?
Il congressi nazionale, FeeOnly Summit 2017, si concentrerà sulle tematiche di interesse della nostra community. Si stanno iscrivendo anche molti consulenti fuori sede, avvocati e commercialisti, ma anche molti bancari e consulenti aziendali. Un tema caldo è l’impatto della tecnologia sulla finanza, sui è dedicato l’intervento iniziale di Paolo Sironi. I numerosi “Feeonly Talks” e le tavole rotonde approfondiranno argomenti legati ai mercati, alle strategie, a strumenti e piattaforme efficienti, all'evoluzione della professione. Vi saranno conferenze a tema con crediti formativi Efpa, ordine avvocati e ordine commercialisti.

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