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FeeOnly Summit. Quel freno allo sviluppo dei consulenti finanziari autonomi

Dal 2019 è atteso il decreto che renderà più semplice l’accesso alla professione

Si è svolto in settimana a Verona il FeeOnly Summit 2022, la kermesse di due giorni organizzata da Consultique dedicata ai consulenti finanziari autonomi giunta ormai alla 12esima edizione.
La conferenza di apertura è stata un’occasione per fare il punto sulla professione a distanza di quattro anni (1° dicembre 2018) dalla partenza del nuovo Albo dei consulenti finanziari.
«Nel 2019, dopo pochi mesi dall’avvio – ha affermato Alessandro Paralupi, segretario generale dell’Organismo di tenuta dell’Albo (Ocf) – erano iscritti 200 consulenti autonomi e 31 società di consulenza finanziaria (Scf). Oggi il numero delle società iscritte è raddoppiato (61) e quello delle persone fisiche è quasi triplicato (539). I numeri sono interessanti e c’è un flusso costante di nuove domande di iscrizione». Parole incoraggianti per una professione che ha dovuto attendere oltre un decennio per essere riconosciuta nel nostro ordinamento. «La normativa che ci riguarda non ha avuto ancora il suo completamento – ha aggiunto Cesare Armellini, presidente Nafop (associazione dei consulenti autonomi), ma nonostante questo freno ci stiamo affermando.

Ad oggi siamo in attesa del decreto ministeriale che era stato posto in consultazione nel novembre del 2019, che aprirebbe le porte alla professione a tanti soggetti che oggi sono iscritti nell’altra sezione dell’Albo dei consulenti abilitati all’offerta fuori sede. Di fatto sarà consentito il passaggio senza sostenere un esame anche a coloro che all’epoca sono stati iscritti nell’altra sezione senza una prova di esame con i requisiti professionali. Si tratta di una percentuale altissima degli iscritti all’altra sezione, tra il 30-50%. Inoltre verrà permesso a tutti coloro che hanno esercitato un servizio di investimento per 3 anni negli ultimi 10anni, di iscriversi nella sezione degli autonomi senza sostenere l’esame.

Attendiamo quindi un nuovo impulso dal decreto». Dal decreto (una bozza è anche pubblicata sul sito del ministero in attesa di arrivare in Gazzetta nella versione finale) si attende anche la definizione delle regole per il praticantato, che darebbe la possibilità ai giovani di avvicinarsi a una professione che viene remunerata solo dal cliente con una parcella, non dagli intermediari, come qualsiasi altro professionista.

Gianfranco Ursino

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