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Rassegna Stampa

I consulenti finanziari indipendenti rispondono ai lettori su Plus24

CHE FARE CON I TITOLI ITALIANI
Sono un po’ preoccupato perché il 40% del mio portafoglio è investito in questi titoli: Credem, UniCredit, Stellantis ed Eni. Vorrei sapere se sono aziende esposte in Russia e quali rischi sto correndo. Che cosa mi conviene fare in questo momento?
Ettore L.

Risponde Andrea Zanella, consulente finanziario autonomo associato NAFOP

Il lettore è preoccupato per il possibile coinvolgimento con la Russia di alcune aziende detenute in portafoglio, mentre a mio parere dovrebbe essere preoccupato per il concetto di diversificazione scarsamente applicato al suo risparmio. Quasi certamente il lettore vive in Italia, percependo il reddito da un’azienda italiana, possiederà casa sempre in Italia e il suo portafoglio finanziario almeno per il 40% (da quanto ha scritto) è investito in Italia su sole quattro aziende. Il vero concetto di sicurezza derivante dalla diversificazione deve per forza di cose coinvolgere tutti questi aspetti. Nessuno può prevedere il futuro e sottovalutare tutti gli aspetti della diversificazione può essere devastante.
Come è accaduto a un risparmiatore vicentino che per “diversificare” aveva metà del suo patrimonio in azioni della Banca Popolare di Vicenza e metà su Veneto Banca, istituti di credito considerati assolutamente affidabili e, invece, incredibilmente falliti. In ogni caso tra i titoli indicati, UniCredit è la più esposta con la Russia ma ha già scontato almeno buona parte della negatività derivante da questo rapporto.
Credem è del tutto assente e anche Stellantis ed Eni a mio parere hanno già assorbito nelle quotazioni i danni derivanti dal conflitto. I prezzi dei titoli quotati tendenzialmente si adeguano in modo molto veloce ai danni da simili situazioni e quindi liquidare ora per il conflitto non avrebbe molto senso. Andrebbe invece valutato attentamente il motivo di queste partecipazioni azionarie in relazione agli obiettivi del lettore e alla sua propensione al rischio. Solo partendo da queste basi si può arrivare a un’asset allocation che possa dare una vera tranquillità.

I DUBBI SULLE OBBLIGAZIONI
Da qualche anno ho investito nell’indice obbligazionario di Bloomberg LTITTREU. Dati l’aumento dei tassi ha avuto una perdita molto accentuata. Non potrà perdere per sempre ma il futuro non mi sembra roseo per gli indici azionari. Su un orizzonte temporale di 5 anni cosa mi consigliate? Inserisco ed incremento una componente azionaria? Ho paura che l’indice obbligazionario nei prossimi 5 anni possa non riprendersi del tutto.
Ksenia

Bruno Fanan, consulente finanziario autonomo, associato NAFOP e fondatore di Egon Finance

L’alta inflazione, l’aumento dei tassi e le politiche restrittive delle Banche Centrali hanno reso gli ultimi mesi molto difficili sui mercati finanziari. Il venir meno delle correlazioni tra azioni e obbligazioni hanno portato a perdite ingenti su qualsiasi asset allocation. In primo luogo, va analizzato l’investimento nell’indice Bloomberg. Si tratta di un indice obbligazionario con duration di 6,92 esposto a titoli obbligazionari italiani.
Lo strumento presenta i seguenti rischi:
1) Rischio tasso con duration;
2) Rischio paese periferico.
In altre parole, una politica monetaria restrittiva della Bce può far perdere questo strumento sia a causa dell’aumento dei tassi che di quello dello spread. Dal punto di vista obbligazionario è consigliabile quindi creare una strategia che veda una diversificazione per tasso e area geografica. In questo preciso periodo si può prediligere una duration più bassa e titoli di stato con rating più elevato ma la diversificazione rimane comunque fondamentale.
La strategia è la base anche sul mercato azionario. Poiché riteniamo che una componente azionaria globale e/o americana sia da detenere sempre in portafoglio, si potrebbe creare un piano di acquisto sui ribassi dell’indice S&P 500 o Msci World. Storicamente i ribassi più importanti sono nell’ordine del: -10/-55%.
Inserire quote di azionario in modo strategico in portafoglio può far raggiungere obiettivi di investimento in meno tempo di quanto si pensi e allo scopo va benissimo utilizzare degli Etf. Concludendo, riteniamo che tutto dipenda dai suoi obiettivi finanziari (quanto vuole guadagnare), dal tempo per raggiungerli (quando vuole incassare), dal rischio che è disposta a sostenere (per dormire notti serene).

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