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I consulenti finanziari indipendenti rispondono ai lettori su Plus24 del 19 marzo

Domande e risposte. I chiarimenti per i lettori da parte di Plus24 de Il Sole 24 Ore

NUOVI INTERROGATIVI DEI LETTORI SU BOND RUSSI, PORTAFOGLI, STRATEGIE DI ASSET ALLOCATION

 

Attenzione ai trend

Ho un portafoglio composto come segue: 80mila euro sul BTp marzo 2037 comprato a 92 e ora in perdita; 120 mila euro di azionario principalmente suddiviso nelle seguenti aree: Esg, energetici , materie prime, acqua , future connectivity, artificial Intelligence, future of transport, tech, mobility innovation, China, robotics, 10mila euro di liquidità. Ho parzialmente liquidato gli energetici in forte rialzo, mantengo le materie prime che sono salite sensibilmente. Notevole crollo di tutti gli altri titoli, BTp inclusi. Quali eventuali azioni correttive intravedete alla luce di quanto sopra? Quale trend si prefigura per i BTp nel breve e medio periodo? Torneranno ad avvicinarsi a quota 100? Ritenete la strategia d’attesa caratterizzata da non toccare i titoli in forte discesa corretta?

Risponde Renato Viero • consulente finanziario fee-only associato a Nafop

Per quello che è possibile desumere dalla sola descrizione delle aree nella parte azionaria (non viene detto se si tratta di fondi, di Etf o di singoli titoli diversificati) si tratta, per la maggior parte (ad eccezione di materie prime, energetici e Cina), di strategie molto “di moda” negli ultimi due anni e molto interconnesse tra loro. Il risultato finale è un portafoglio molto correlato (tutto si muove all’unisono) e decisamente troppo concentrato nella parte growth e tech. Bisognerebbe poi capire che titoli ci sono dietro a: mobility innovation, future of transport, artificial intelligence e future connectivity che non sono delle vere e proprie aree di investimento ma dei trend. I mercati attuali non perdonano i moltiplicatori alti e tutto ciò che è salito negli anni scorsi quando la liquidità abbondava sta scendendo molto velocemente. Energetici e materie prime sono anch’essi molto ciclici, mentre per la Cina il discorso è diverso e specifico al Paese. In seconda battuta, la parte obbligazionaria non andrebbe gestita con un singolo titolo su una singola scadenza e Paese. Meglio scegliere degli Etf o dei fondi che offrano la possibilità di diversificare anche all’interno dell’area prescelta in questo caso l’obbligazionario governativo. Nel breve e medio periodo la nostra view è di un forte rallentamento della crescita che riporterà i tassi verso il basso e di cui i governativi beneficeranno. Se non dovesse aumentare il rischio del sistema Italia, come però spesso accade nelle correzioni molto forti, dovrebbe beneficiarne anche il BTp in oggetto. Infine non condivido la strategia di attesa, il rallentamento che prevediamo è di magnitudo rilevante e se la banca centrale farà l’errore di alzare più volte i tassi le aree azionarie citate in precedenza potrebbero soffrire ancora molto. Si tratta di tipologie di investimento molto “sensibili” al mercato (beta molto alto) che in una fase discendente prolungata potrebbe perdere ancora il 50% del proprio valore dai livelli attuali.

 

IL pac in Etf

Prima dello scoppio della guerra avevo intenzione di iniziare un Pac di lunga durata (15 anni circa) su questi Etf versando un totale di 300 euro mensili: Espo.Mi Isin: IE00BYWQWR46, Ecar.Mi Isin: IE00BGL86Z12, Wcld.Mi Isin: IE00BJGWQN72, Heal.Mi Isin: IE00BYZK4776. Mi sono bloccato perché non vorrei che questi Etf per colpa della crisi energetica e materie prime scatenata dalla pandemia prima e accentuata dalla guerra poi, ne risentano in maniera particolare e non siano performanti negli anni a seguire.
Mi consigliate di modificare i componenti oppure questa asset allocation puó funzionare?

Risponde Giuseppe Romano • consulente finanziario fee-only associato a Nafop

Il lettore si appresta ad effettuare un Pac mensile in 4 Etf che investono esclusivamente nel settore tecnologico in particolare videogiochi, auto elettriche, servizi informatici e innovazione sanitaria. Tale settore soffre strutturalmente l’aumento dei tassi di interesse che, come sappiamo, soprattutto negli Usa sono in ripresa. Per tale motivo già a partire da metà novembre dello scorso anno gli Etf sopracitati hanno subito dei cali che vanno dal 15% al 30 per cento. È possibile nei prossimi mesi che questo settore resti ancora in sofferenza per effetto che la guerra ha sull’inflazione attesa. Quest’ultima potrebbe spingere ancora più in alto i tassi di interesse. Importante per il lettore tener conto del principio base della diversificazione del rischio evitando un sovrappeso eccessivo dei tecnologici rispetto al totale sue risorse finanziarie. Ad ogni modo l’inizio di un Pac in una fase di discesa dei mercati è un buon approccio metodologico.

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