Cerca
Close this search box.

News

La consulenza indipendente alla conquista del Paese

paginaCon il recepimento di MiFID II e la partenza del nuovo Albo, gli operatori tradizionali avranno la possibilità di capitalizzare esperienza, relazioni e competenze professionali per dare una svolta alla propria vita diventando professionisti intellettuali indipendenti e slegati dalle banche e dagli altri intermediari. Il MEF e la Consob hanno deciso con l’art. 30 bis di autorizzare esplicitamente i consulenti autonomi e le SCF a sottoscrivere i contratti di consulenza personalizzata al di fuori del proprio domicilio eletto. Potendo operare liberamente al di fuori della propria sede, come tutti gli altri professionisti, sarà molto più appetibile per ex promotori finanziari e bancari intraprendere l’attività, superando il presunto scoglio dello stipendio o del posto fisso. Stiamo già partecipando a numerosi meeting con professionisti che si stanno organizzando nelle nuove società di consulenza indipendente, che potranno dotarsi di consulenti autonomi come collaboratori. In molti altri casi stiamo seguendo e supportando situazioni in cui ex private bankers, promotori e manager si stanno organizzando in studi professionali insieme a commercialisti e avvocati, per dare vita a piccoli multi family office boutique. Circa l’aspetto della compliance, siamo in attesa del nuovo regolamento Consob in funzione del quale poter calibrare i software dedicati agli adempimenti. La tecnologia sarà molto utile anche per la vigilanza in quanto, grazie anche al lavoro della nostra associazione Nafop insieme all’organismo OCF, disponiamo di indicatori e algoritmi in grado di segnalare eventuali azioni borderline e non completamente corrette da parte degli iscritti all’Albo, in particolare sul mantenimento del requisito di indipendenza e sulle situazioni di abusivismo.

Modelli di retribuzione

MiFID II ha stabilito, infatti, che per prestare la consulenza su base indipendente è necessario anzitutto valutare un numero ampio di strumenti finanziari sul mercato, non limitati a quelli emessi dalla casa adottando uno schema ad architettura aperta. In secondo luogo non bisogna accettare compensi, commissioni o altri benefici pagati da un terzo: è il requisito dell’indipendenza soggettiva del consulente, il modello fee only. Se le provvigioni fossero presenti, allora bisognerebbe ritornali al cliente, si tratterebbe in questo caso del modello fee offset, caratterizzato dall’indipendenza oggettiva, ossia solo del servizio ma non dell’advisor. In Italia le reti distributive hanno deciso di fare consulenza non indipendente con i classici modelli commission only e fee and commission. In quest’ultimo caso, si avrebbero provvigioni sulla distribuzione e consulenza non indipendente pagata on top che si somma ai costi dei prodotti. A nostro avviso, l’investitore dovrebbe poter negoziare qualsiasi strumento finanziario ovunque si trovi anche online, con best execution e costi corretti di compravendita. Inoltre, dovrebbe disporre di servizi di analisi, ricerca e consulenza indipendente con parcelle sostenibili. Oggi, molti professionisti (almeno 1.500 secondo i dati del sondaggio OCF, circa 2.500/3.000 per Nafop) sono pronti per la consulenza indipendente, remunerata solo dal cliente. La domanda si è voluta nel tempo, da esigenze legate alla gestione degli asset finanziari fino alla richiesta di pianificazione sull’intero patrimonio della famiglia. Questa attività è costituita da servizi che spaziano dall’analisi e ricerca in materia di investimenti alle raccomandazioni generali sugli strumenti finanziari, dall’asset allocation fino al financial planning.

Gli indipendenti in Italia

Al momento in Italia il 60% dei consulenti indipendenti si trova soprattutto in tre regioni, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, dove c’è anche il maggior numero di SCF, ma se aggiungiamo anche Piemonte, Toscana e Lazio arriviamo al 90%. Al sud, in Campagna e Puglia ci sono vari studi professionali di consulenza indipendente. È interessante vedere lo sviluppo che stanno avendo sul mercato le realtà dedicate ai servizi di consulenza alle aziende, che coinvolgono al proprio interno professionalità e skill diverse insieme a ex consulenti fuori sede, gestori corporate, consulenti aziendali e bancari e avvocati. In questo contesto i servizi che offrono i consulenti indipendenti e le società di consulenza finanziaria sono diversi. Nell’area investimenti, ci sono la valutazione dell’efficienza e dei rischi dell’intermediario, la rinegoziazione delle condizioni, la valutazione dei gestori, l’analisi di rischi e costi dei singoli strumenti finanziari, calcolo delle indifferenze, l’asset allocation, il monitoraggio, la reportistica periodica con colloqui personalizzati e formazione su temi di attualità finanziaria ed economica agli investitori. Nell’area pianificazione i servizi spaziano dall’analisi dello stato patrimoniale, del conto economico e del cash-flow del nucleo familiare fino alla pianificazione previdenziale, dall’individuazione dei rischi puri da coprire fino alla valutazione della redditività immobiliare e alla pianificazione fiscale, e successoria. Infine, nell’area corporate per le aziende i temi sono la gestione dei rapporti con le banche, l’analisi dell’equilibrio economico e patrimoniale, la valutazione del rating, il miglioramento e controllo delle condizioni ed il supporto per problematiche connesse a garanzie, fidejussioni e centrale.

Altre news

Condividi:

Iscriviti alla newsletter