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Rassegna Stampa

Consulenza fee only, nel 2019 inizia la (rin)corsa

Con l’iscrizione all’albo Ocf inizia per i consulenti indipendenti una nuova era. Quali sono i numeri oggi e cosa dobbiamo aspettarci dall’anno appena iniziato?

Risponde Luca Mainò, membro del direttivo Nafop fondatore Consultique e co-fondatore AssoSCF

All’ultimo momento nella legge di bilancio compare una proroga che consente ai fee only attivi da più di undici anni, che avevano presentato domanda di iscrizione all’albo Ocf entro i termini ma non avevano ricevuto il via libera, di continuare a operare. L’intervento legislativo sblocca così lo stop all’operatività di questi consulenti indipendenti e alle società di consulenza scattato l’1 dicembre del dicembre scorso.

Una buona notizia per il mondo della consulenza fee-only. Insieme a Luca Mainò, fondatore di Consultique e membro del direttivo Nafop, abbiamo allora fatto il punto sullo stato di salute della categoria e provato a capire quali sono le scommesse per il 2019.

“Entro fine gennaio saranno circa novanta i professionisti autorizzati iscritti alla nostra associazione Nafop”, precisa Mainò, che è anche co-fondatore di AssoSCF. “In questa neonata associazione delle società di consulenza indipendente, abbiamo tre scf già iscritte e quattro che lo saranno a breve. In totale AssoSCF avrà circa la metà di tutte le scf iscritte all’Albo”. Può essere allora considerato un successo? “Ricordo che si tratta di una professione che fino a un mese fa era vietata, ecco il motivo dell’attuale dimensione dell’offerta di mercato. Potevano operare solo i soggetti ‘storici’ come ad esempio Consultique, operativi da prima dell’entrata in vigore della Mifid (2007). Quindi sì, è sicuramente un successo l’aver rotto il ghiaccio. Ci sono varie realtà in pipeline per il prossimo anno”.
Previsioni per il 2019

Che numeri dobbiamo aspettarci per quest’anno? “Sarà un anno di transizione: da un lato l’operazione trasparenza di Mifid 2 dovrebbe consentire agli investitori di conoscere il vero costo dei servizi, lo vedremo a partire da marzo, con l’arrivo delle lettere di rendicontazione a tutti i clienti. Dall’altro diventerà sempre più fluido il lavoro dell’Ocf per l’autorizzazione delle domande di iscrizione e per velocizzare il trasferimento di un iscritto dalla sezione dei promotori a quelle dei consulenti autonomi e delle scf. Personalmente mi aspetto dalle 250 alle 300 nuove iscrizioni nel 2019”.

Negli ultimi mesi, complice il difficile contesto di mercato e le basse performance della consulenza tradizionale, è cresciuto l’interesse per la consulenza indipendente. Questo sarà il vostro anno? “Credo che il 2019 sarà l’anno in cui gli investitori più attenti potranno scegliere agevolmente i soggetti cui fare riferimento per le decisioni di pianificazione patrimoniale. Con il modello ‘feeonly’, da decenni esistente nei Paesi più evoluti, anche in Italia le famiglie potranno beneficiare della consulenza indipendente”. Quanto il successo della consulenza indipendente dipende dal fallimento della consulenza tradizionale? “Il nostro successo è legato alle modalità semplici e chiare con le quali si instaura il rapporto con il cliente. Il denaro rimane nelle banche depositarie scelte, in un semplice contratto di consulenza Mifid compliant c’è una parcella chiara che rappresenta l’onorario per il servizio di consulenza. Chi oggi fa consulenza in banca o lavora per una rete distributiva ha finalmente la possibilità di dare una svolta alla propria carriera professionale”.

 

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